Intensificatore di Luce
Anni 70
Costruttori vari
Materiali: alluminio, ottone, vetro ottico
Dimensioni: D = 160 mm; P = 700 mm; Peso: 16 kg
Realizzato negli anni Settanta da diversi costruttori, l’intensificatore di luce era uno strumento fondamentale per migliorare l’efficienza delle osservazioni astronomiche. La sua funzione è amplificare il segnale luminoso raccolto dal telescopio, permettendo di ridurre i tempi di posa senza compromettere la qualità delle immagini.
Il processo avviene all’interno di un tubo sottovuoto: la luce colpisce un fotocatodo, generando una scarica di elettroni che vengono accelerati e proiettati su un pannello fluorescente, producendo così un’immagine amplificata. I due modelli disponibili, con tubi e fotocatodi ottimizzati per bande blu e rossa, garantivano prestazioni dedicate per diverse lunghezze d’onda.
L’intensificatore poteva essere connesso allo Spettrografo A tramite flange speciali, espandendo le possibilità di osservazione con obiettivi intercambiabili e dispersioni lineari calibrate. Questo strumento rappresentava un passo avanti nella tecnologia ottica, fondamentale per lo sviluppo dell’astronomia moderna.
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